HOME - IN LESSINIA

In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malga Arnezzo

 

Malga Arnezzo

 

Di Arnezzo, in dialetto si dice Arnédo, così come Erbezzo in dialetto fa Arbédo non se ne conosce l’etimologia; qualcuno azzarda un cimbro arn col significato di «aquila», ma è opinabile.

 

Arnezzo non è una “montagna” per vacche, cioè un pascolo estivo; non è neppure una contrada, come intendiamo noi; è piuttosto un po’ dell’una e un po’ dell’altra. Infatti i fabbricati di Arnezzo sono disposti a schiera, tipici delle contrade lessiniche, rivolti a sud per captare tutta la luce del sole. Ma non vi abita nessuno; oggi è diventata un centro estivo per gruppi di villeggianti e di escursionisti, con una malga e un insieme di edifici abitativi e rustici, del tipo degli insediamenti isolati.

 

Nel passato certamente è stata abitata da quei coloni che si sono insediati sul “maso” e ne hanno tratto motivo di esistenza. C’è una piccola lapide di marmo, incassata sul lato destro della facciata, che porta incisa una data e una sigla: «1716 P.S.» dimostrazione chiara e inequivocabile che il proprietario -qualcuno suggerisce un certo Sergio Piccoli - a suo tempo, ha dimorato in quel rustico; le cronache riferiscono che l’ultima famiglia ha abbandonato la contrada nel 1960.

 

Per arrivarvi, bisogna prendere la strada che da Erbezzo va a Castelberto; quando si arriva nei pressi della cantoniera militare, sulla destra, si stacca un sentiero in terra battuta che scende in località Maso, dove è possibile sedere all’ombra di un gigantesco faggio, detto “Faggio della Madonnina” che testimonia antiche foreste ormai distrutte. Una rapida salita sulla dorsale del “Col” (m 1300) e poi il sentiero che scende nella conca di Arnezzo.

 

La conca di Arnezzo è collegata con il Vajo dell’Anguilla da un torrente con salti e gole piuttosto rilevanti; lo stretto sentiero che affianca il vajo è comunemente conosciuto come il “Sentiero dei caprioli” che lo preferiscono per raggiungere i pascoli più aperti. Invece la mulattiera che collega la vallata con il paese di Erbezzo e che poi sale e passa attraverso le contrade Menegazzi e Strozzi, raggiunge la conca di Arnezzo con un sentiero detto “Sentiero degli scoiattoli” per la frequente presenza di questi roditori nella zona boschiva.

 

Oggi, ad Arnezzo, se ci si va durante il periodo estivo, quando è animato dai giovani di don Massella, si ha la sensazione di trovarsi catapultati indietro di un paio i secoli; il fienile è diventato una sala riunioni serali; l’ovile, ristrutturato, è diventato un accogliente luogo di riflessioni e di preghiere; una ex stalla raccoglie reperti per un museo; la massicciata a lastre del cortile serve come pista da ballo; e poi, marce non competitive, passeggiate nei boschi, escursioni alle zone alte. Tutte iniziative di don Roberto Massella.