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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malga Campedel

 

 

Malga Campedel

 

Si prende la strada rotabile che da Erbezzo si dirige verso il Bivio del Pidocchio e Malga Lessinia e quando si arriva nei pressi di Malga Malfatta, sulla sinistra, s’imbocca una stradina che porta davanti a Malga Campedello, a quota 1370.

 

Il nome, secondo gli studiosi della materia, corrisponde a “campitello”, un diminutivo di campo, vale a dire «piccolo campo». Il Cipolla lo trova riportato nel 1531. Il «campo», come configurazione di suolo, nella definizione antica aveva valore di una certa “estensione di terreni”: per Campo Fontana, per esempio, s’intendeva una determinata superficie di terreni nei pressi di una fontana; così con il toponimo Campo d’Albero, paese in alta Val del Chiampo, si indicava un campo vicino a un albero.

 

Poco prima della malga si trova una piccola giassàra e, naturalmente, poco più avanti una grande pozza d’acqua.

 

 

La malga è costituita da due edifici, un’abitazione a tre piani con lo spazio per la conservazione del formaggio e le stalle vere e proprie. Sulla chiave di volta di una di esse si trova la data AD 1757.

 

Campedello è una “montagna” privata, di ettari 41, di cui 9 sono a bosco e a ceduo; può sopportare un carico di 76 bovini; quindi è una malga di media grandezza. Per una curiosità, vicino a Malga Campedel e a Malga Malfatta c’è il più grosso e longevo faggio della Lessinia, detto “Faggio del Bùsimo”. Nei pressi della malga si trova anche uno splendido esemplare di faggeta che conserva una pianta di circa 200 anni che misura oltre 5 metri di circonferenza e 20 metri d’altezza.

 

I cognomi Campedelli di San Martino B.A. e dei paesi contermini sono originariamente provenienti dalla montagna Campedel di Erbezzo. La contradina Campedello è ricordata già nel 1477 in un documento in cui si recita …in ora Hermezij sive Campedeli («…nel sito di Ernezo ossia Campedello»), tanto da far pensare che Erbezzo e Campedello si identificassero in una sola località.