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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Croci ... in Lessinia
Fosse
Fosse
Sartori
Chi scende da contrada Sartori di San Francesco diretto a Roveré, ad un certo punto, all’incrocio di un’antica strada con quella asfaltata, scoprirà una croce massiccia, che viene comunemente chiamata la “Croce dei Vanti”, dal nome di una contrada del posto. Ma già nella stessa contrada Sartori esiste una croce di simili proporzioni, datata 1888, e proprio in questi paraggi si apre sull’argomento uno scenario artistico davvero interessante.
Gli studiosi dell’arte popolare in Lessinia, della scultura in modo particolare, affermano che le varie espressioni scultoree nel tempo si sono sviluppate con un’evoluzione particolare: nei primi secoli della storia dei Cimbri in Lessinia gli scultori, i “madonnari”, si sono dedicati alle “colonnete” e alle “tavolette”; e questo fino al tardo Seicento; poi si svilupparono i “capitelli” e le edicole”; a cominciare dal tardo Settecento in poi, invece, le croci: e la Lessinia è disseminata da Croci. Croci dapprima inserite sopra pilastri o colonne di pietra o sopra stele, pure di pietra; poi, via via, sempre più ricercate e gigantesche, semplici o decorate, fino diventare dei veri capolavori artistici.
In Lessinia, per non andar fuori dal seminato, a cominciare da Sant’Anna d’Alfaedo, ne vogliamo elencare alcune tra le più significative. Sulla strada che da Fosse si dirige verso il Corno d’Aquilio ce ne sono due, una per parte della strada che si specchiano sullo sfondo del Monte Baldo; a Breonio, in località Paroletto, una bella croce del 1774; a Fosse, località Ca’ del Forno, una croce massiccia del 1756; a Vaona, la cosiddetta “Croce di Marco”, del 1778; a Franciosi di Erbezzo una bella croce del 1798; a Cóvile di Tracchi una speciale croce come voto di Pietro Astegno del 1867; sulla Purga di Bolca, un’altissima croce del 1894, ex voto di Giuseppe Cracco; a Biancari di Bosco Chiesanuova un’altra massiccia croce del 1848; infine una croce particolarmente stupenda a Manar, Erbezzo, del 1788.
Non potremmo chiudere senza non far un cenno alle grandi Croci erette alla fine dell’Ottocento da un certo Celestino Baldo, la prima in piazza di Vestenavecchia, e le altre sopra tre monti, in linea retta: una sul Monte Castellaro, una sul Monte Pergo di Sprea e una sul Monte del Quarto di San Bortolo delle Montagne. Ma, volendo, l’elenco potrebbe diventare ancora più numeroso.
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