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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malga Fittanze

 

Malga Fittanze

 

I termini con cui vengono indicate questa “montagna” e questa malga probabilmente derivano dal vocabolo «affitto», cioè di un pascolo ceduto tanto tempo fa in affitto. G.M. Varanini ricorda «che già sul finire del XII secolo e gli inizi del XIII si registrarono i primi attestati di affitto dei pascoli dell’alta Lessinia».

 

In una mappa del Settecento, poi, si ha modo di leggere che La Fitanza allora era individuata nella attuale Malga Braetta e, sempre su tale documento, era chiaramente riconoscibile anche il tracciato della strada che arrivava da Sant’Anna d’Alfaedo, attraversava la Braetta fino a Fittanze e poi proseguiva per Ala e il Trentino.

 

Malga Fittanze (a quota 1390), si trova lungo la strada che porta a Malga Pidocchio e a Malga Lessinia ed è ubicata in alta Valpantena, nell’alto Vajo dei Falconi. La malga ha una superficie di 80 ettari quasi tutti riservati al pascolo e può caricare fino a 70 capi bovini. E’ dotata di bàiti e casara.

 

Internamente agli edifici si trovano archi di volta che sostengono i tetti in lastame. «Nella Montagna Fitanza — scrive il rilevatore del 1777 — caricano Felice Morandin con vacche 15 e Paolo Morandin con vacche 22 compresi gli allievi (vitelli da allevare) un toro e due malgari di Erbezzo».

 

A nord-Est della malga si trova una riserva di antichi faggi di cui quello con la circonferenza maggiore misura quasi 5 metri.

 

Ma non si può parlare di Fittanze se non si fa cenno anche al passo che si richiama a questo nome dove si trova un superbo monumento ai Caduti di tutte le guerre, inaugurato nel 1971, con cippi loro intitolati e un sacello, completo di alzabandiera ed aquila. In esso sono contenute le ossa di soldati della grande guerra recuperate nei dintorni che sono stati teatro del conflitto.

Il monumento è opera dello scultore Beppino Cinetto autore anche del Cristo che si trova davanti alla Chiesetta Santa Rosa, vicina al monte Telegrafo. Ogni anno sul luogo vi si celebra una affollatissima adunata degli Alpini della provincia e di quelle limitrofe. Dal passo è possibile godere uno spettacolo panoramico di particolare bellezza: si spazia lo sguardo sulla “Sega di Ala”, sui cosiddetti “Denti della Sega”, sulle creste montuose della catena del Baldo e sulle belle vette del Trentino.

 

Non c’è un vero a proprio bàito al bivio per Sega di Ala; c’è un ristorantino, molto dimesso anche quello, ma ospitale; non c’è neppure una malga. C’è peraltro Malga Casaretta, poco lontano; un unico edificio in pietra, piuttosto malridotto, quasi semidistrutto. Partendo dal monumento e dirigendosi a sud lungo la carrareccia, si sale al Monte Cornetto.

 

A passo Fittanze sono stati anche rinvenuti dei manufatti litici che si riferiscono alla presenza umana nella zona durante il Paleolitico superiore (circa 10-15000 anni fa).

 

Durante l’inverno a Passo Fittanze, da qualche anno a questa parte, vengono organizzati i giochi sulla neve che hanno ottenuto un enorme successo soprattutto da parte delle famiglie che vi accompagnano i bambini a godere qualche giornata di sole, di sport e di divertimento.