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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malga Grolla

 

Malga Grolla

 

La Grola, o Malga Grolla, come le due malghe Malera, è ubicata ai confini estremi orientali del territorio di Bosco Chiesanuova, sul crinale che con una corona di rocce ne delimita anche i confini di giurisdizione amministrativa e stacca la Valle del Progno-Illasi dall’altopiano. Nei pressi si trovano anche le “montagne” di Pigarolo, Bagorno, Porcarina. La malga, con la “montagna” che l’accompagna, si trova a quota 1550 ed ha una superficie di ettari 46, con appena 1 ettaro di bosco.

 

È una delle montagne più piccole della Lessinia; infatti può sopportare un carico di soli 47 capi di bestiame, ma è stata molto richiesta nel passato, perché a portata di mano, più comoda per la gente che doveva badare al bestiame all’alpeggio e nel contempo occuparsi anche dei lavori della terra nei prati vicini a casa. Ha, comunque, anch’essa un suo baito, le porcilaie, una stalla e una giassàra.

 

Il suo nome figura già in un documento del 1551 come Grola e, nel 1555, come Grolla. Superfluo commentare che esso fa riferimento a quella specie di uccelli della famiglia delle cornacchie che si vedono molto di frequente in tutte le stagioni dell’anno sulla Lessinia. Il termine Grola, secondo De Franceschi, deriva dal latino dracula, che non traduce. C’è anche un cippo di confine con inciso il nome che indica il toponimo «GROLLA».