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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Contrà La Bà

 

Contrà La Bà

 

Attilio Benetti classifica La Bà come “Contrada di Camposilvano” e scrive che il toponimo può derivare dall’antico alto tedesco alba inteso come «pascolo di montagna». Difatti anche a Campofontana si rinviene un antico toponimo “Montagna Alba”, che corrisponde al territorio delle attuali Malghe del Porto di Sotto e di Sopra, che una volta erano conosciute come «Montagna Alba» e si trovano citate anche nei documenti di Cangrande della Scala quando realizzò la “Via Vesentina”.

 

Sempre Benetti riporta alcune testimonianze che confermano una certa antichità della località: 1582: Andrea f. q. Cristiani dalla Bà; 1689: Andrea Bà; Anna Maria f.a Dominici Dalla Bà modo de Coradis in contracta dicta del Colpe. Ma la testimonianza più singolare l’ha trovata incisa su una pietra, lungo la strada che da Camposilvano conduce alla contrada Bà: «ALBA», che starebbe e indicare la vicina “montagna” (pascolo) e probabilmente la contrada Bà è stata una delle tante piccole realtà per l’alpeggio estivo che si s’incontrano nel settore orientale della Lessinia.

 

Noi, che scriviamo queste note, ci siamo anche dedicati di recente allo studio del percorso della cosiddetta famosa e antica strada di transumanza, chiamata “Via Vacàra”, che partiva da corte Montecurto di Lavagno e andava a concludersi alla “Crose dei Parpari”, dopo aver attraversato tutta la dorsale e i paesi che insistono su di essa. Dopo Camposilvano, il testo sulla strada in parola, che riporta in un facile latino del Cinquecento tutte le deviazioni e le direzioni delle strade minori che da essa si staccano, a proposito della contrada Bà così recita: «Una via comune diretta verso i Lessini …inizia presso la Chiusa, tra i beni di Matteo dalla Chiusa, e salendo si dirige ai Parpari… tra i beni di Tommaso di Garonzi e di Gaspare dalla Chiusa con il maso detto Della Ba, ed è detta Via Vacara».

 

A nostro giudizio, però, La Bà non sarebbe mai stata considerata “montagna” con bàito, ma piuttosto un maso, come sta scritto nel Cinquecento, inteso come una certa estensione di terreno con fabbricati annessi che doveva essere trasmesso di padre in figlio. La contrada è stata recentemente restaurata con criteri di salvaguardia e di promozione turistica; due case possono ancora essere datate attraverso i millesimi: 1814 e 1823. Contrada Bà, e le contrade Falz, Roste e Gasperi sono quelle abitate ad altitudine più elevata dell’intero altopiano. Da contrada Bà, volendo risalire verso Nord lungo il crinale che si profila sul retro degli edifici, si compie una passeggiata incantevole e si arriva sopra un dosso sul quale le vecchie pietre infitte nel suolo delimitano un antico stradone che Benetti definisce El stradon de La Bà.