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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Malga Lago Boaro
Il maestro Bepi Falezza ha voluto raffigurare i due elementi architettonici, entrambi singolari, che caratterizzano la Malga Lago Boaro che si trova a quota 1556, e cioè la malga stessa e la casara se si guarda al posto dove sono costruite. Esse occupano la parte meridionale terminale di un lungo dosso a schiena di cavallo che fa capo, a nord, alla cosiddetta strada dei “Cordoni”, tanto per citare un elemento geografico utile per orizzontarsi, e sono collegate da una strada in terra battuta lunga circa due chilometri. A mattina di Lago Boaro si incontra la malga Costeggioli di Sotto e, ancora più a est, il Vajo delle Ortighe; a sera, invece, si prolungano fino a confluire nel Vajo dell’Anguilla con il Dosso del Pezzo e il Vajo dei Modi. Al termine di quest’ultimo si incontrano la famosa “Fontana degli Alpini” e, a quota m 1479, la Malga Dosso del Pezzo.
Per raggiungere Malga Lago Boaro, una volta più conosciuta come “Montagna Laghi Boari”, bisogna salire fino a Podestaria, prendere la già nominata “Strada dei Cordoni” che porta a Malga Lessinia, a Passo Fittanze, quindi, la stradina bianca per Malga Lago Boaro. Essa deve il suo duplice nome di “Lago” e “Boaro” alla presenza, dicono gli studiosi del settore, di pozze d’acqua piuttosto rilevanti per abbeverare il bestiame.
Infatti, in talune zone della Lessinia, uno stagno è anche detto Lago, come a Cogollo di Tregnago, in cui la piazza una volta era detta “Lago” per la presenza di una pozza d’acqua. Il termine “boaro” poi non ha bisogno di traduzione perché indica precisamente la destinazione di questa “Montagna” per il bestiame bovino.
Malga Lago Boaro è attestata nella storia veronese già nel 1219 con il nome di «campus Lagoboarus, in isto loco Lagoboarii…». È la più grande “montagna” (intesa come pascolo estivo) della Lessinia e lo dichiara la sua superficie di ettari 165.000, pari a campi veronesi 180, di cui 142 ettari sono effettivamente prato pascolato, un solo ettaro è bosco. Lago Boaro può portare 210 capi di bestiame ed è attrezzato, come s’è già anticipato, di baito, casara, stalla per ricoverare il bestiame, ghiacciaia e pozzo.
Lago Boaro, anche nel passato, è sempre stata una “montagna” molto ricercata dagli allevatori sopratutto per i suoi ampi pascoli; non molto, invece, per i disagi di un baito lontano dalle vie di comunicazione. Nell’indagine compiuta nel 1777 «dall’Ufficio della Sanità di Verona sulle montagne e Vacche», i Laghi Boari erano caricati da tre conduttori: Francesco Gugole di San Bortolo delle Montagne (vacche 76), Domenico Scandola di Bosco Chiesanuova (vacche 40) e Francesco Peloso di Campofontana (vacche 38). In tutto 154 capi.
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