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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malga Maso

 

Malga Maso

 

Questa malga che è stata schedata dagli studiosi della Lessinia col numero 22, è una delle più piccole ed è di proprietà privata, porta 28 paghe (cioè capi bovini adulti). Il territorio in maggior parte adatto a pascolo e il bosco, non supera i 6 ettari. La strada d’accesso viene presentata come carrozzabile anche se denuncia qualche difficoltà. Insieme alle malghe Campedel, Maso, Dardo, Busimo, Spedo, Volpina risulta tra le più meridionali di tutto il territorio lessinico centrale e occidentale.

 

Malga Maso si trova a quota 1224 sempre lungo le prime pendici dell’altopiano dei Lessini, per raggiungerla bisogna percorrere la strada carraia che da Erbezzo sale a Castelberto. Il termine “maso” dovrebbe derivare da quelle porzioni di terreni con casa colonica che anticamente venivano cedute ai colonizzatori. Esempio: i famosi “masi” ceduti dal vescovo di Verona Bartolomeo della Scala ai coloni cimbri che s’insediarono in Lessinia alla fine del Duecento.

 

Il termine deriva dal latino mansum e dal verbo manére col significato di «rimanere, restare». Infatti i masi erano affidati a coloni che ne diventavano padroni e li potevano trasferire in proprietà ai loro discendenti. La concessione del vescovo Bartolomeo della Scala, infatti, tra l’altro recitava che i locatari dei masi avrebbero potuto trasferire in proprietà i loro beni ai figli, esentandoli da qualunque altro contributo, ma pagando solo una decima alla Curia di Verona.

 

Malga Maso porta un carico di 15 bovini; è fabbricata su due edifici completamente ristrutturati di recente; sulla facciata di uno c’è la scritta «ZPF DCCCLXXVIII» (1878). E’ una malga caratteristica e insolita in queste strutture per la presenza dell’abitazione per i casari. Prima della malga vera e propria, c’è anche una stalla per ricoverare gli animali in caso di intemperie. Il suo nome probabilmente ha dato luogo anche ai cognomi Maso, Dal Maso e Masiéro (uomo del maso).