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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Malga Spazzacamina
Malga Spazzacamina
La denominazione di “Spazzacamina”, scrive Carla Marcato, è dovuta verosimilmente a un soprannome; il Cappelletti nel 1938 la cita con l’appellativo di Casara Spazzacamina. Il soprannome sembra derivarle da un epiteto del primo proprietario. Recentemente è stata sottoposta ad alcuni lavori di restauro.
È vicinissima all’altra malga, detta Darocchetto, di cui già abbiamo fatto cenno, e si trova tra le più meridionali del territorio di Erbezzo e dei Lessini. Ha una portata di 88 bovini che pascolano su una superficie di prateria di 143 ettari complessivi di cui 41 a bosco e a ceduo.
Per arrivarvi si prende sempre la strada Erbezzo-Castelberto e, all’altezza di Malga Darocchetto (che rimane sulla destra della strada che si percorre), si stacca la carrareccia che taglia per la malga che è a quota 1443.
Ad ovest della malga, che è stata restaurata nel 1953, come è scritto sulla porta del baito, si incontra una costruzione a porcilaia; di qui si scende verso il fondovalle dove si incontra una mulattiera che attraversa una bella abetaia e conduce alla sorgente del Vajo Longo, caratterizzata da una pozza per l’abbeveraggio. Si consiglia prudenza nel cammino perché il sentiero, essendo poco frequentato, è intralciato da alberi che possono rendere difficile il tragitto.
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