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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Malga Tomasona
Malga Tomasona
Il nome della malga Tomasona è tratto da un cognome, una volta molto diffuso, cioè Tom(m)aso. Nella frazione Fosse di Sant’Anna si trova la contrada Tommasi, uno degli ultimi nuclei abitati, insieme con Coste, e Adamoli, prima di entrare nella zona “montagne” e nel territorio del Corno d’Aquilio. In tale contrada, ovviamente, numerosi sono stati i nuclei familiari che portarono il cognome Tommasi, per cui un’ennesima ipotesi di derivazione del nome della Malga Tommasona potrebbe essere stata anche questa. Nel passato era più conosciuta come Casara Tomasona e il Cappelletti l’ha trovata citata già nel 1612 come proprietà della famiglia Oliboni.
La malga, posizionata a quota 1397, sullo spigolo di un dosso, è attorniata da una bella abetaia, è completata da una casara e da una stalla per ricoverare gli animali in caso di maltempo.
E’ una delle poche malghe che conservano ancora una ghiacciaia per i suoi bisogni; tali ghiacciaie erano dette ingeà, cioè costruite sotto terra. Durante l’inverno venivano riempite di neve e poi, durante la stagione estiva, di volta in volta, se ne andavano a prelevare piccole razioni per conservare il burro e il latte.
La Tomasona ha una superficie di ettari 107 tutti a pascolo, ma si tratta di un pascolo piuttosto magro, tanto che il carico, per la penuria di alimenti naturali, si riduce a 63 bovini. Essa si trova al centro di una vasta area montana a pascolo e proprio a cavallo tra il Vajo dell’Anguilla e il Vajo dei Modi. Dal Vajo dei Modi si sale alla malga Dosso del Pezzo (a quota 1479), ubicata tra le due malghe Vallina di Sopra e Vallina di Sotto; tale malga chiaramente denuncia il suo nome da una pianta di abete, il dialettale pésso. Infatti il toponimo è attestato ancora nel Cinquecento, là dove è detto …dictus el Pezzo et in lingua cimbrica el Tanich…
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