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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Malghe dei Porti

 

Malghe dei Porti

 

La Montagna Porto, che si divide in due parti, Porto di Sopra e Porto di Sotto, tutte due in territorio di Crespadoro (Vicenza) — ma la prima è di proprietà del comune anzidetto, la seconda, invece, di alcuni privati di Campofontana — ha una sua lunga storia che vale la pena di riassumere per sommi capi.

 

Anticamente si chiamava “Montagna Alba”, citata con tale appellativo in tutti i documenti dal Trecento fino al Settecento. “Alba”, per capirci, non vuol dire «bianca», ma si rifà al termine italiano storpiato di “alpe”, cioè «pascolo di alta montagna».

 

Con il nome di Montagna Alba, la troviamo in una definizione di confini tra l’antico comune di Durlo (nel Vicentino) e la signoria scaligera. Cioè quando nel 1329 Cangrande della Scala di Verona emanò una serie di ordinanze tra le quali anche quella di stabilire una volta per sempre i confini tra il Veronese e il Vicentino. E, infatti, il 7 luglio la commissione si portò sul posto, dove con l’aiuto della gente di Durlo pratica dei confini, furono indicati i luoghi più importanti dove vennero piantati i cippi o si scolpirono croci su pietre fisse.

 

Tra quei luoghi il documento cita più volte la “Montagna Alba”, di cui il capoverso più importante è il seguente: «Poi si recarono sulla montagna detta de Alba … confina con Campo Fontana mediante la strada detta Via Vicentina, incominciando da Campo Drux (Campobrun, ndr), territorio trentino fino ad Jura Ecclesaie S. Margaritae di Durlo; e quivi posero una pietra viva con croci bianche».

 

Ma qualcuno si porrà la domanda: perché adesso si chiama Montagna del Porto? Nel 1620 i conti Trissino, feudatari della Val dell’Agno, che nel Cinquecento, con raggiri ed abusi, erano riusciti a comprare la Montagna Alba, vendettero a un certo Marcantonio Zocca di Campofontana per 1200 ducati le montagne Fraselle, Laghetto e Gramolon, in spregio dei diritti del comune. Ed iniziò così una lunga lite tra il comune di Durlo e i confiscanti che si protrasse con alterne vicende fino al giugno del 1632 quando Elena, la vedova del conte Gabriele Porto di Vicenza, comprò «… una montagna da pascolo nominata Alba a Campo della Fontana». Ecco la ragione della denominazione della montagna.

 

Oggi la Montagna Porto di Sopra, ha una superficie di ettari 70 e sopporta un carico di 50 paghe. Non è servita da alcuna strada ed è poco appetita. E’ pur vero che vi passa la “Via Vicentina” fatta tracciare da Cangrande, ma è una mulattiera. La malga Porto di Sotto, invece, è più piccola come dimensione (46 ettari) ma può accogliere ugualmente 50 capi bovini.