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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Contrà Manar
Contrà Manar
Il toponimo potrebbe derivare dall’antico tedesco man cioè «uomo». Quando anche Erbezzo ottenne dalla Curia il riconoscimento giuridico di chiesa con un presbyter che la governava, i capifamiglia si riunirono in vicinia (assemblea), come volevano i patti stabiliti dai Cimbri con il vescovo Bartolomeo della Scala, per trattare problemi economici e giuridici relativi al buon funzionamento della comunità dei fedeli, ma anche per eleggere il parroco.
In una delle prime riunioni, indetta appunto per la nomina del nuovo parroco, don Aliprando Manuelli, erano presenti il massaro del comune, cioè Paolo del Manar, e il massaro della chiesa, Giovanni Forafò, Domenico Mozza, Battista Morandini, Marco Massella, Michele Fanton, Cristiano Spinelli, invece, erano capifamiglia rappresentanti la comunità.
Manar è una contrada della parte meridionale di Erbezzo, ubicata sopra una dorsale, raggiungibile, tanto per fissare un punto di partenza conosciuto, da Erbezzo. Si segue la strada provinciale che scende in valle passando per contrada Resti, Patuzzo, Masselli. Subito dopo Masselli si imbocca una strada comunale che percorre il dosso fino a contrada Manar appunto e poi si prosegue verso sud per Genderli e Portello.
A metà di tale dorsale, sulla destra, un po’ prima di arrivare a contrada Manar, ci s’imbatte in una croce in ferro con incisioni stilizzate e poco più avanti in una bella croce in rosso ammonitico, datata 1788 con una crocifissione scolpita e la scritta: ADORAMUS TE CHRISTE / ET BENEDICIMUS TIBI / Q PER SANG / EM TUUM ET PASSIONEM TUAM / REDEMISTI MUNDUM. Il nome del committente risulta illeggibile.
Questo di Manar è uno dei tanti esempi di stele e di colonnette votive che il territorio di Erbezzo enumera e conserva con molta cura. Le citiamo perché meritano particolari attenzioni da parte dei cittadini, prima di tutto, poi dalle pubbliche amministrazioni. Quanto viene fatto ad Erbezzo dovrebbe valere di stimolo per gli altri comuni della Lessinia.
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