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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Contrà Pagani
Contrà Pagani
E’ contrada di Campofontana. La sua posizione geografica e territoriale, in realtà, risponde più di tutte le altre contrade a criteri e ad esigenze di un complesso di edifici civili e rurali difesi a nord da quel baluardo naturale che si chiama “Montagna Alba”, meglio conosciuto in loco con il nome di “Costiera del sole” o Sondelaite, alla cimbra.
È una contrada distesa a schiera da est ad ovest, tutta rivolta a mezzogiorno, con un’appendice che si stacca dirigendosi a nord. Probabilmente tale aggiunta è stata fatta non essendovi più spazio funzionale sul dosso per una seconda schiera di abitati. Stando alla memoria locale, gran parte di questi edifici fu abbattuta da una grossa valanga e se ne possono ancora notare le rovine.
A Pagani si possono ammirare tre piccoli monumenti di carattere religioso e popolare: una bella edicola del 1874 con l’immagine dell’Addolorata, la fontana del Mouss costruita nel 1794, una casa particolare, detta “La Casa del prete”, che è stata l’abitazione di un sacerdote di nome Pagani Bartolomeo e che sull’arco della porta d’ingresso porta la scritta NON AE / BAR MAEI LATET OSTIUM 1785 che significa «La porta della casa di Bartolomeo non è nascosta». Don Bartolomeo non fu mai un parroco, ma solo un “sacerdote di libera professione”, si direbbe oggi. Dalla contrada giunsero, però, altri sacerdoti Pagani, di cui, uno in particolare, fu parroco del paese per due mandati: don Domenico Pagani.
Ci sono anche alcune stalle a tesa cimbra con i caratteristici “bocaròi”.
I cognomi Pagani e il toponimo Pagani dovrebbero aver la loro radice nel tardo latino o, meglio ancora, nell’italiano, ma non nel cimbro; non si esclude, però, anche la teoria che sia di origine tedesca. Infatti, il nome del primo abitante di “cognome” Pagani che si è stabilito in zona Campofontana e che ha dato origine alla contrada omonima potrebbe essere derivato, secondo Tacito, anche da pagus, termine che traduce il tedesco «pagano, abitante del distretto, del cantone». Ad ogni buon conto, doveva essere un colono, forse uno di quei boscaioli-carbonai venuti dal nord, visto che il cognome si riscontra molto presto nella zona di Campofontana e la contrada potrebbe esser stata la prima.
Il 2 giugno del 1407, (Come scritto in Selva di Progno) il nobile veronese Verità di Verità, comprò dal Comune di Verona un gran numero di terreni a San Bortolo e a Campofontana. Tra quelli acquistati a Campofontana si trovano registrati anche quelli relativi a contrada Pagani. Ma, a quel tempo, essa non aveva ancora quel nome. I compratori, infatti, registrarono un preciso e minuzioso catasto dei beni acquistati dal quale scaturisce che nella località Pagani, allora chiamata Costa solis (Costa del sole) che è la traduzione del cimbro Sondelaite, c’erano solo i cognomi Pagani.
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