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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Malga Podestaria
Malga Podestaria
oggi sentiamo pronunciare la parola “Podestaria” subito andiamo con la mente a quel complesso di edifici, in mezzo alla Lessinia, dove ogni anno, ai primi di agosto, si celebra una famosa antica sagra, la “Sagra della Podestaria”. In realtà non esiste la “Malga Podestaria”. Gli edifici rurali ad uso bàito e stalle sono un po’ più in là, verso sera, sopra un dosso che scende verso il rifugio, a un centinaio di metri e si indicano come Malga Cornesèl. Ma un recente elenco della Regione Veneto, sotto il nome di Podestaria, annota tra parentesi “Gasparine”; tuttavia la malga Gasparine è a mattina ad un centinaio di metri in linea d’aria.
La prima menzione ufficiale del nome “Podestaria” lo troviano nel 1420, anno che segna anche l’origine della Nobile Compagnia dei Lessini: Potestaria et Lessini de quibus fit mentio sunt infrascripta… Prima una petia terrae casaliva et coperta de scandolis appellata Potestaria, posita super Lessinis….
“Podestaria” è il toponimo storico più conosciuto in tutto il Veneto e indica il luogo, per eccellenza, in cui risiedeva, durante il periodo estivo, il procuratore dei proprietari delle montagne della Lessinia, i quali nel quattrocento si erano uniti nella già nominata “Nobile Compagnia dei Lessini” e facevano amministrare la giustizia sul luogo da un proprio incaricato con pieni poteri: un “podestà”, in altre parole. Il podestà eseguiva il mandato con estrema durezza: si dice che in quella parte della Podestaria, che recentemente è stata ristrutturata e adattata a stalla per ricoverare animali, c’era un pozzo, sulle cui pareti erano stati infissi dei coltelli e certi ospiti indesiderati, pastori e mandriani che disobbedivano alle regole, malviventi pescati in flagrante, erano condotti sopra una botola e fatti precipitare dentro il pozzo, il cosiddetto “Pozzo dei cortei”. Si racconta che durante i lavori di restauro sono stati trovati una trentina di crani umani.
Malga Podestaria oggi è considerata il capoluogo di tutte le malghe della Lessinia e tutti gli anni vi si celebra un’imponente “sagra” con fiera e vendita di prodotti per l’agricoltura, mostra del bestiame e attrezzature agricole. Il complesso degli edifici è formato da un’osteria, un baito, una grande stalla e una chiesa dedicata a San Bartolomeo, il santo il cui giorno, come vuole la tradizione, segnava la fine del periodo dell’alpeggio.
Per il giorno di San Bartolomeo, infatti, i greggi dei pastori tornavano agli ovili, alle “basse”, come vogliono gli antichi proverbi che dicono: «De San Bartolomio, la stagion torna indrio»; «De San Bartolomio, le piegore le torna indrio» perché la Lessinia, anticamente, era occupata tutta da greggi di pecore. Gli “Statuti Scaligeri dei Lessini” del Quattrocento, stabilivano tassativamente che anche il rappresentante degli Scaligeri abbandonasse la Lessinia il dì di San Bartolomeo così come il bestiame: … cadauno nostro nontio che sta in Lessini per noi, sia tenuto e debbia finito di S. Bartolamio quando li uomini e le bestie si partono da Lissini…. Oggi, per il bestiame, la presenza sui pascoli si prolunga fino a San Michele, il giorno giusto per “descargàr montagna”.
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