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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie"

Piero Piazzola, Bepi Falezza

a cura di Anna Solati

 

fotografie di A. Scolari

 

 

Sant'Andrea

 

Sant'Andrea

 

Una leggenda riferisce che il paese di Sant’Andrea, prima di essere chiamato così, si chiamava “Progno” e la decisione di assumere il nome del santo patrono Andrea fu presa dalla popolazione. Se è vero che il nome Progno designava la borgata di S.Andrea, allora si spiega la denominazione “Selva di Progno”, indicante la Selva che si estendeva al di là del luogo abitato. Fra quei due nomi corre forse la medesima relazione che intercede tra Velo e Roveré.

 

A quei tempi, pertanto, Sant’Andrea non era che una semplice contrada con poche case perché il “progno” costituiva una costante minaccia, quindi il paese non esisteva. Esisteva la contrada «Progno» e attorno ad essa c’erano altri gruppi di case, denominati Carpene, Stizzoli, Valcava, Fietta; in altre parole il gruppo di fabbricati che oggi si chiama Sant’Andrea. A tal proposito gli studiosi di storia locale affermano che anticamente le abitazioni erano tutte sulla sponda a mattina, là dove la Valle del Progno riceve le acque del vajo-torrente Tanàra e là c’era anche la chiesa. Un brutto giorno una piena del “torrente” distrusse chiesa e contrà “Progno”. Da quel momento la contrada, con i suoi abitanti, si trasferì più a occidente, dov’è adesso.

 

Comunque sia, Sant’Andrea anticamente era una contrada, ma una contrada che contava, perché era in valle, perché era l’ultima della vallata, la più settentrionale, vicina al “progno”, perché anche il “progno” aveva il suo peso sulla vita economica della gente, perché c’era una chiesa che allora era una componente importantissima della vita pubblica, non solo religiosa, dato che aveva la superprotezione dei benedettini di stanza lì a due passi sul Monte di San Pietro, ed era il luogo dove annualmente convenivano tutti i debitori del monastero a pagare le decime. I monaci avevano stabilito lì la sede ufficiale delle loro transazioni, dei loro affari, un luogo pubblico dove la gente poteva essere convocata alle adunanze e queste riunioni nella chiesa di Sant’Andrea si ripeterono nei secoli.

 

Le contrade più meridionali del territorio di giurisdizione della parrocchia di Sant’Andrea, sono sistemate lungo la Valle dei Rugolotti e sono: Rugolotti, Stizzoli, Santólli, Ca’del Diaolo. Più a nord, si stacca dal torrente Progno che scorre a Sant’Andrea, la Valtanara.