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In Lessinia tra malghe, contrade e "memorie" Piero Piazzola, Bepi Falezza a cura di Anna Solati
fotografie di A. Scolari |
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Contrà Tebaldi
Contrà Tebaldi
Il nome Tebaldi, che è anche un cognome, si riferisce a una contrada di Campofontana e, nella fattispecie, al nome di una contrada del colonello di Campo di Fuori. I suoi abitanti col “soprannome” Tebaldi — ripetiamo soprannome, perché, come abbiamo già osservato, fino al Cinquecento non c’erano cognomi ma riferimenti vari ai quali, per brevità, noi preferiamo soprassedere e che indicavano qualità o difetti fisici, oppure luoghi di provenienza di un individuo, oppure ancora soprannomi della famiglia originaria — i suoi abitanti, dicevamo, sono registrati con questo cognome già fin dal Cinquecento. Stando agli esperti di onomastica, Tebaldi e i suoi derivati Tebaldini, Tibaldo, Tobaldo, Tobaldini parrebbero derivare da un longobardo Theupald oppure dal franco Teubaldus.
Giovanni Rapelli riferisce di un prete Tebaldus presente a Verona nel 1125. Uno dei significati del nome sarebbe «valoroso tra il popolo». A Campofontana non è facile capire quando e da dove siano giunti i Tebaldi; ma sicuramente con le schiere di immigrati di quei tempi. A Durlo, che risulta essere stata una tappa nella marcia di trasferimento di quelle popolazioni verso l’occidente della Lessinia in cerca di condizioni di vita migliori, esistono parecchie famiglie col cognome Tibaldo e una contrada Tibaldini. Ma i Tebaldi di Campofontana, nel primo periodo, dovettero essere una famiglia autorevole per quei posti; basterebbe da solo a confermarlo l’aspetto della loro casa. Il primo sacerdote di nome Tebaldi, nativo della contrada omonima di Campofontana, dopo una serie di altri 16 preti “stranieri” che guidarono la parrocchia, fu don Gasparo Tibaldo: la governò dal 1658 al 1686.
Contrada Tebaldi è entrata spesso nelle piccole cronache della comunità. Qualche esempio: un certo Tebaldi Gerardo fu Domenico e fu Pagani Maria, di professione “lattevendolo”, nativo della contrada Tebaldi, è morto il 20 dicembre 1857 in provincia di Mantova. Un’attività molto strana: un lattaio di Campofontana trasferitosi a Mantova. L’esperienza sicuramente ce l’aveva. Un’altra cronaca registra il caso di Spagnolo Tebaldi Andrea, detto Tognatello, fu Antonio e fu Corbellari Angela, abitante in contrada Tebaldi al n.° 136, morto il 27 settembre 1848. Qui la curiosità sta in quel soprannome Tognatello «piccolo Antonio».
Infine, un doloroso fatto di cronaca: il 20 agosto 1830 «Tebaldi Virginia di anni 12 e 8 mesi, e Spagnoli Tebaldi Lucia, di anni 8 e mesi 8, giorni 2, alle ore 4 del pomeriggio, furono colpite da un fulmine, ai piedi di un faggio, nel Bosco Spagnoli, per andare alle Tezze dei Zucchi».
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