Musella.Corte del Drago Drago. Foto A. Scolari (2007)
Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi
Corte del Drago
Una
delle più suggestive ed interessanti corti di S. Martino è quella del Drago.
Posta di fronte al cancello d'entrata della Musella, in prospettiva del viale
dei platani, la corte, detta del Drago, conserva una storia tra le più
particolari del paese. Sicuramente del Quattrocento la corte ha una origine
industriale e padronale nello stesso tempo.
Il
complesso si dispone con la casa padronale a sud, di forma quadrangolare, mentre
dietro si trova la corte, con ad est l'antica cucina e le case contadine; ad
ovest l'antica colombara con portico, stalla e fienile; a nord l'antico
porticato che è stato tamponato alla fine del 1800. Ad est interessanti sono le
tracce emerse di finestrature e decorazioni gotiche.
A
sud sulla parete esterna si trova un affresco attribuito a Francesco Lorenzi,
allievo del Tiepolo, datato attorno al 1770-72, anni in cui il pittore
affrescava la chiesa detta del Drago.
Il
primo documento risale al 1509 quando Caterina Leone in Cozza affitta a Ottavio
Bassi una pezza di terra, con casa e corte, in parte situata nel territorio di
S. Martino B.A. detta "le Chiodare", nome che deriva dall' edificio
per far chiodi che troviamo nella relazione del Fibbio del 1561 di proprietà di
Zulian de Bassi: " ... se ritrova Doi Eddificij del suddetto Zulian con
Ruotte tre, due delle quali servono per il Maglio; l'altra per uno edificio da
far chiodi".
Il toponimo della corte deriva dalla famiglia Drago. Infatti nel 1631 Giulia Basso sedicenne sposa Leonardo Drago portando la proprietà in dote. Giulia e Leonardo hanno sei figli quando nel 1653 dichiarano trai beni posseduti anche la corte del Drago: "Nella villa di S. Martino Bonalbergo ho una possessione de campi centonovantuno, cioè campi aradori vignati ottantatrè, campi prativi vintiotto, campi montagnoli cinquataquattro et campi boschivi trenta, della quale cavo d'entrata ducati 400 con casa da paron e da lavorente". Nel 1760 la proprietà viene acquistata dalla famiglia Uberti che la conserva fino al 1833.
Il
nome degli Huberti è legato all'erezione, nel 1772, della chiesa dedicata alla
Beata Vergine del Carmine, detta del Drago, posta all'entrata della Tenuta
Musella. Filippo Huberti vende il fondo di 196 campi: " ... con fabbriche
dominicali e rusticali, con oratorio e relativi infissi, giurisdizione d'acque,
edifizio e ius di edifizio e pesca sul fiume Fibbio ... ", al prezzo di
110.000 lire austriache, a Giuseppe Savinelli marito di Laura Dal Pozzo.
La
possessione successivamente passa ai Nobili Fracastoro e quindi nel 1881 alla
famiglia Trezza. Esattamente cento anni dopo, nel 1981 , la proprietà viene
ereditata dal duca Luigi Filippo d'Acquarone e recentemente acquistata dalla
Tenuta Musella S.p.A.
La
corte è giunta a noi, attraverso i secoli, con alcune aggiunte e trasformazioni
che non hanno alterato l'aspetto originario delle strutture.
I
tamponamenti effettuati sul porticato a nord, alla fine dell'ottocento, non
hanno manomesso le colonne ed i capitelli, ma sottolineano semplicemente le
cinque arcate a tutto sesto. Compromessa è la stalla, modificata per renderla
più moderna tra gli anni 30 e 40, perdendo probabilmente le pilastrature
centrali e le finestre antiche.
Nel complesso gli interventi sulla casa padronale, sulle case contadine e sulle parti rusticali sono da considerarsi delle superfetazioni che possono essere tolte con un intervento generale di restauro conservativo.