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Fenil delle Cavalle. Foto A. Scolari 2/01/2007 

 

Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi

 

 

            La corte del Fenil delle Cavalle, ora della famiglia dei fratelli Nordera, è importante per la presenza del fienile, costruito con un'architettura cinquecentesca (uso del bugnato), direttamente dai Muselli dopo il 1650 per " ...dimostrare ai posteri che non havevano infruttuosamente governato. ..".

 

La corte si trova al limite del terrazzamento di Ca' dell'Aglio, dominante la piana della Coetta e di Centegnano, ai margini dell'antica "Campanea Minor" di Verona.

 

Notizie dell'originario insediamento" ...in un luoco chiamato il chievo..." l'abbiamo nel 1628, attraverso l'estimo del Comune di S. Martino e riferite all'anno 1592, quando il fondo con" ...una pezza di terra casaliva, con una casa fenil stala e portico, con orto, e corte, ed altre comodittà, et è aradora de campi ventisei stima valer ducati mille e ottocento. .." è di proprietà dei fratelli Vincenzo e Francesco di Perini. Nel 1613 risulta proprietà di Giò: Agnolo Cazzolato, come confermato dalla mappa del 1613 di Iseppo Panatta (che ci permette attraverso il controllo incrociato di individuare esattamente la località).

 

Prima del 1628 la corte ed il fondo vengono acquistati dal marchese Guido dèlla Torre, già proprietario del fondo vicino e corrispondente all'attuale corte Chievo, confinante a" ...tramontana con li heredi del signor gentil Radice in parte, e in parte li signori Bassi a mezo di il vaso del Poro dall'altra la via del Comun alla parte de sera il si. r Comprator ..." .

 

Nella mappa citata del 1613 ed aggiornata al 1623, sono disegnati gli edifici della corte con la strada che passa verso est, ai limiti della scarpata, la "Contrà della Ca da laio", le proprietà dei "SS.ri Marchesi Piero Paulo e Spinetta Malaspina, quelle di "Zentil Radice" e "La Chrosetta", dove troviamo i fondi del Basso e della Chiesa di S. Martino.

 

Il 19 aprile 1650 Cristoforo e Giò: Francesco Muselli acquistano dai Marchesi Guido e Francesco dalla Torre tutta la possessione del Chievo, comprese le corti, per novemila ducati.

 

In una mappa del 1775 del Frain, relativa alla richiesta da parte dei Muselli dell'uso delle proprie acque scodalizze per la Schioppa, emerge la forma squadrata del fienile e degli edifici abitativi staccati e disposti tra la strada e la scarpata del terrazzamento.

 

La corte, nel catasto napoleonico del 1816, risulta intestata a Muselli Francesco e chiamata il Fenil Novo, mentre è utilizzata come "casa e corte con fenile". Sempre nel catasto napoleonico, sotto e poco lontano dal Fenil Novo, in basso verso il Poro del Chievo, risulta un altro edificio di piccole dimensioni dei Muselli ed utilizzato come "casa ad uso del colono" e chiamato Coetta.

 

Nel catasto austriaco del 1848, il fondo risulta intestato alla marchesa Eleonora Muselli in Canossa ed avuto in proprietà, dopo la divisione dei beni del padre alle tre figlie, nel 1827. Il nucleo rurale è rilevato come" Fabbricato per azienda rurale, e casa colonica". Dopo la morte di Eleonora, la corte passa nel 1583 a Matilde Muselli in Orti-Manara e viene venduta poco tempo dopo all'asta insieme con tutti gli altri beni del casato Muselli.

 

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