La Cengia. 10/02/2004 - Foto A. Scolari
Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi
Detta
più praticamente “Sengia”, la contrada si situa sul Fibbio a nord della
statale e a levante della strada per Ferrazze. Da sempre sotto San Martino il
borgo industriale per tutto il medioevo ed il rinascimento ebbe una importanza
fiscale ed abitativa pari alle contrade della Piazza Maggiore e del Ponte del
Cristo.
Il
nome deriva probabilmente dalla posizione geografica della contrada, posta al
limite dell’ultima propaggine dei Lessini, in un punto dove il monte curva con
una forma a “cintura” e dove la roccia “cengio”
emerge.
Uno
dei primi documenti dove troviamo il termine “cengle” è del 1178 e si
riferisce ad una vendita di terreni nelle vicinanze. Il centro industriale si
forma durante il XIII secolo con molini per il frumento e gualchiere per
infeltrire i pannilana. Nel XV secolo il centro diventa importante per la
produzione cartaria tanto che San Martino venne conosciuto come il paese delle
cartiere.
Una
documentazione continua ed interessante l’abbiamo dal 1509, documentazione che
ci permette di seguire in modo costante la trasformazione del sito. Numerose
sono le proprietà che si susseguono fino al 1703 (Leoni, Basso, Drago, Huberti),
data relativa al possesso della contrada da parte della famiglia Muselli,
proprietaria della Musella e di gran parte del territorio del comune di San
Martino Buon Albergo.
Nel 1854 la contrada viene acquistata dalla famiglia Marchiori e nel 1898 da Cesare Trezza già acquirente della Tenuta Musella. Solo a metà degli anni “60 le ruote dei mulini si fermarono definitivamente.
Il
Mulino della Cengia. arpile 2011
- Foto A. Scolari