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Musella - Oratorio Sant'Antonio di Padova. Foto  A. Bertagna.

 

 

Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi

 

L’oratorio di sant’Antonio di Padova in Villa Musella

 

La villa attuale, d'aspetto eclettico, si organizza attorno al cortile quadrato con quattro corpi tutti di stile diverso e con altezze che variano secondo i prospetti progettati, tra il 1860 ed il 1894, dall' architetto Giacomo Franco, su commissione di Matilde Muselli e poi di Luigi e Cesare Trezza.

A nord della villa si concentrano i grandi saloni, affrescati tra il 1686 e la fine del XVII secolo, mentre a sud ed ad ovest troviamo gli spazi abitativi, in parte rinnovati dal Franco e dall'architetto Midana di Torino tra il 1927 ed il 1939, cui va attribuita l'idea del chiostro interno, attorno all'antica fontana, della biblioteca e dell'ingresso di rappresentanza posto ad occidente.

Sull'angolo sud-ovest troviamo l'oratorio gentilizio ed il campanile, rinnovati dall' architetto Giacomo Franco nel 1860 insieme alla serra che ricordano forme tra il neo-romanico, l'arabesco ed il neo-gotico.

Nel "Summario de Beni Stabili et altre cose di Casa Musella", manoscritto conservato in Biblioteca Civica di Verona, Girolamo Muselli ne parla a pagina 150: "CHIESA DELLA MUSELLA - Fu fabbricata essa Chiesa l'anno 1654 dalla generosa pietà e divozione delli q.m. Sig. miei Avi, e Biszio paterni, come denota chiaramente la seguente iscrizione, che leggesi scolpita in marmo sopra la porta della medesima

D.D.M.

MATRI DEI MAGNA,

DIVOQUE ANTONIO

PATAVINO

TUTELARIBUS MAIOREM

EX VOTO

DICANT DEDICANT PII

SUPPLICES

CHRISTOPHORUS ET

jOANNES FRANCISCUS

FRATRES DE MUSELLIS

ANNOMDCLIV

 

La q.m. Sig.ra Chiara r.a del sopracitato Sig. Cristoforo costruì nell'anno 1674 l'altare di marmo nella chiesa antedetta (essendo stata fino a quel tempo la sua Mensa di legno con la Palla del celebre Carpioni affissa al muro) come si può dedurre dalla seguente iscrizione, che leggesi a caratteri d'oro in fronte all'Altar nominato.

D.D.M.

DIVOQUE ANTONIO

PATAVINO TEMPLUM

ERECTUM A

CHRISTOPHORO MUSELLO,

CLARA DE CAVALCABOBUS

EIUS UXOR HOC ALTARE

EXORNAVIT -ANNO 1674

 

Finalmente nell'anno 1684 fu fatta dipingere ad oglio tutta la chiesa antedetta; indi a fresco con le lunette il suo Volto dalla singolar divozione a Maria sempre Vergine, et al Taumaturgo di Padova delli sig. Giacomo, Girolamo e Paolo Muselli, immitando anco in questo l'esemplare pietà de lor Genitori".

Il Lanceni a proposito scrive nel 1720: ''Nel luogo detto la Musella - Questo è luogo di delizia, ove vi è anche la chiesa con pitture di Biagio Falcieri ... ".

Non sappiamo come fosse l'esterno in quanto rimaneggiato dal Franco anche se una relazione del 1859, prima degli interventi, ci dà la possibilità di capire la vecchia distribuzione edilizia:  "Chiesa con pavimento in quadroncini soffitto a vela dipinto, porta dal giardino con imposta, quattro finestre con inferriata, ramata e telaio a vetri in piombo, altare nella massima parte di marmi, due porte con imposta di noce per - Sagrestia dietro la chiesa, piano di cotto, soffitto a plafone dipinto, due finestre con scuri interni, telai a vetri rotondi, scuri esterni porta con imposta ed antiporto comunica colla stanza n. 20 del palazzo, altra porta con imposta per - Corridoio che si stende in fianco alla chiesa piano di cotto soffitto a vela due finestre con inferriate telaio, e scuri, portoncino cfon imposta verso il giardino - piano superiore - Granaretto sopra la sagrestia accessibile per porta con imposta dal granaio, piano di cotto, tetto alla gesuata, due finestre con scuri, porta con imposta per - Campanile che si eleva sopra l'estremità del corridoio, ha scaletta di legno a cassetto con ringhiera che sale all'ingiro fino alla cella della campana ove è chiusa da ribalta, la cella ha pavimento di cotto quattro aperture armate sormontate da cornice di tufo e sopraornato con calotta di legno rivestita di metallo.

Contiene una Campanella, sotto la cella havvi la macchina dell'orologio. NB. La chiesa ed il resto del corridoio sono coperte da tetto", mentre l'interno si presenta in stile classicheggiante, dove troviamo l'altare in marmo eretto dalla moglie di Cristoforo Muselli, Chiara Abrami, nel 1674, con una pala di Giulio Carpioni il vecchio.

 

Il soffitto a volta con lunette è stato affrescato tra il 1686 ed il 1688 da Biagio Falcieri. La chiesetta fu restaurata e rinnovata, con la costruzione dell'attuale campanile, nell'anno 1798, come ricordato dalla visita pastorale del 1839: "Visitant quoque Oratorium S. Antonii alla Musella erectum di anno 1654, et anno 1798 renovatum, modo de jure Nob. Com. Orti Manara: vidit altare est de omnibus provisum ... ".

 

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