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a cura di Sergio Spiazzi

 

La confraternita di san Francesco d'Assisi (a San Martino Buon Albergo)

 

Fondata nel 1730 con la successiva costruzione di una propria chiesa si trovava in piazza del paese di S. Martino come ricorda una statua a lapide del santo posta in memoria nel 1837 sulla facciata dell'attuale "Bar Corale", o per qualcuno del vecchio "Bar Bissoli", dove si legge: "Effige di S. Francesco d’Assisi a perpetua memoria di un sacro oratorio che fu qui demolito per concessione apostolica data il di 3 febbraio 1837".

La confraternita, come appare dai libri di entrata ed uscita, era molto ricca e comprendeva fratelli di diversi paesi del veronese, i quali versavano somme ingenti che poi venivano distribuite ai confratelli più bisognosi, quindi in opere di pietà e carità, come la figura di S. Francesco aveva insegnato.

 

Il loro oratorio era ben tenuto ed aveva una sagrestia ed una casa per il cappellano oltre alla "Casa della Spiritual unione" come risulta dai restauri eseguiti alla fine del '700.

 

Nella visita pastorale del 1754 si parla di detto oratorio "... a’ fundamentis de novo edificata ... " con licenza Abbaziale, con indulgenza e concessione Papale. La facciata in stile classico presentava un frontone, sormontato al culmine ed ai lati, da tre croci in ferro; l'interno era ad unica navata con soffitto a volta, tutto affrescato; l'altare maggiore era inserito in un'abside e presentava in alto la statua in marmo del santo, affiancata da due angeli marmorei. All'interno si trovavano diversi dipinti alcuni dei quali trasferiti successivamente nella parrocchiale, come ricorda lo Stegagno nella sua guida del 1928. Nel 1806 l'oratorio viene confiscato dal Demanio e nel 1836 posto in vendita.

 

L'acquirente chiede di costruire al suo posto una casa di civile abitazione (l'attuale) ottenendo nel 1837 il benestare dalla Curia.

 

Interessante è una lettera del 22 novembre 1836 di Giuseppe Maria Gilardoni, parroco di allora, indirizzata alla Curia, nella quale dopo una descrizione iniziale parla delle condizioni dell'edificio: "Si noti, che la condizione, e lo stato di esso Oratorio è egli tale, che nell'interno le muraglie sono già deformate, il pavimento scassinato, ed il tetto parte già caduto, ed il rimanente a giudizio dei Periti a prossimo pericolo di cadere; cosicché a’ rimetterlo in buono stato (essendo anche esso Oratorio assai ampio e grande da contenere allo in circa le 500 persone) ci vorrebbe una spesa troppo notevole ... il compratore propone di tenere la facciata il portale e costruire un'edicola per il santo ...".

 

Questo probabilmente non fu possibile ed infatti anche la facciata venne demolita per far posto ad una fronte pervenuta a noi deturpata nella fascia del piano terra.

 

Oratorio San Francesco -  Piazza del Popolo.  

14/03/2004 - Foto A. Scolari