Ponte del Cristo. 1/1/2004 - Foto A. Scolari
Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi
Un
tempo il laghetto formato dal Fibbio, ricordato da tutti i cronisti come
“tanto pittoresco, col vecchio consunto nerastro mulino e lo strapiombo nel
corso ulteriore del fiume” come un laghetto svizzero, caratterizzava questa
contrada, divisa da sempre tra i comuni di Montorio e Marcellise.
Definita
oggi come via Ponte, ha perso con il tempo l’appellativo “del Cristo”,
come ricorda ancora la targa antica delle vie, nome dato al capitello
seicentesco posto a nord del ponte a ricordare quanti viandanti passavano
dinnanzi come la scritta in alto, sotto il timpano, rievoca: “O vos omnes que
transit per viam atendite et videte si est dolor sicut dolor meus”.
Un
tempo
il capitello
si trovava in mezzo al ponte a segnare il confine tra i
comuni di S. Martino, Montorio e Marcellise. Dall’altra parte del ponte si
trova il capitello dedicato alla Madonna costruito secondo gli schemi del
capitello del Cristo dopo l’allargamento del ponte del 1929. In realtà nelle
vecchie foto d’inizio secolo della contrada si vede il capitello dalla parte
della riva sinistra in altre fogge e datato 1730 secondo il Simeoni.
La contrada del Ponte è forse la più suggestiva ed antica del paese, qui si concentravano le industrie fluviali, dagli antichi mulini del XIII secolo, alle cartiere del XV secolo e non ultima la segheria che ha funzionato fino agli anni sessanta del XX secolo. Ora gran parte di questa suggestione se n’è andata lasciando il posto a ricordi lontani fatti di documenti, mappe e fotografie.