Contrada San Rocco - Villa S.Rocco. 24/01/2004 - Foto A. Scolari
Scheda storica - Arch. Sergio Spiazzi
Villa
gentilizia situata nella valle di Marcellise, posizionata tra il Progno e la
strada comunale che conduce a S. Martino. A sud il complesso confina con
l’antica Via Lavagnesca, che un tempo collegava Verona, attraversando la
collina della Musella tra il Monte dei Santi e Monte Toso, con il paese di
Lavagno (ora S. Briccio), mentre da qualche decennio il collegamento viario è
spostato a sud del filare dei cipressi in modo da conservare l’antica strada,
rimasta pedonale.
A
nord del complesso padronale troviamo il Brolo di forma quadrata e circondato da
muro, ad ovest il giardino all’inglese, mentre a sud, oltre il viale di
cipressi, si estende il parco con viali, boschetti, panchine in pietra e
percorsi ad andamento libero.
Lo
Stegagno nella sua guida descrive la villa con queste parole: “A destra nella
verde pianura, la villa degli Zamboni con un giardino all’inglese ampliato
pochi anni or sono, v’è la chiesetta di S. Rocco. Gli Zamboni che tramandano
insieme con i Grassi-Montanari il cognome illustre del grande Martire di
Belfiore, e che hanno dato a Marcellise il primo podestà dott. Guido Zamboni
Montanari preferivano abbandonare la bellissima abitazione di Mezzavilla, già
dei conti Orti-Manara, per stabilirsi nella dimora avita”.
Nel corso del XVIII e XIX secolo il complesso è di proprietà della famiglia Ruzzenente che nel 1812 fa erigere l’oratorio dedicato a S. Rocco, come ricordato nella visita pastorale datata 1839 da parte del vescovo Grasser: “Oratorio S. Rochi erectum anno 1812 de jure Domina Marianna Ruzzenenti” e che da il nome fin dalla metà del XIX secolo alla corte.