La famiglia Gonella
Cenni storici della Famiglia Gonella si trovano in un libretto,
autore Don Antonio Pighi, stampato a Verona dalla tipografia Vescovile nel 1905.
Tale opera era stata commissionata dall’allora Arciprete Abate della basilica
di San Zenone Mons. Antonio Gonella.
Mons. Gonella, nato a San Martino B.A nel 1860, era personaggio portato per l’arte (aveva disegnato il chiostro delle Piccole suore di Castelletto di Brenzone e l’asilo di Montorio) e sicuramente uomo di cultura, per cui doveva aver trovato tracce dell’importanza della sua famiglia nel corso dei secoli tali da spingerlo alla ricerca sopra menzionata.
La prima traccia storica di un Gonella (Pietro) risale ad opere piuttosto importanti del 1400 come le Novelle di Franco Sacchetti, le Facetiae scritte nel 1450 da Giovanni Francesco Poggio Bracciolini.
Del
XVII secolo sono Scelta di Facetie, Motti, Burle et Buffonerie del Pievano
Arlotto in questa opera si scrive anche di Pietro Gonella che si dice essere
di Vicenza.
Oggi questo mestiere è piuttosto svalutato: basta guardare la TV e di buffoni ne vediamo in qualsiasi campo. Il bello è che costoro si prendono e vengono presi sul serio. A quei tempi bisognava invece avere un’intelligenza piuttosto eccezionale per divertire il Signore senza offenderlo e rimanere sempre nel suo favore.
E’ divertente la descrizione dei
veronesi che il poeta mette in bocca al nostro eroe:
Ebbi col mestier nuova occasione
Di conoscer l’umor di quel paese
Allegri son e amabili persone
E con i forestier ognun cortese
Ma tra loro non serban tal ragione
Ed in occulto s’odiano o in palese
Per altro son ingegnosi e discreti
Abbondanti di sassi e di poeti.
Domenico Maria Manni nelle sue Veglie Piacentine del 1762 scrive una biografia del Gonella e suppone che sia invece originario della campagna fiorentina perché in quell’epoca una famiglia con tale cognome abitava a S. Biagio Petrinolo presso l’Arno e nell’antica Chiesa si trovava la loro tomba.
Malgrado tutte queste notizie in
qualche modo un po’ discordanti sembra accertato che Pietro fu al servizio del
Duca Obizzo III d’Este signore di Ferrara negli anni intorno al 1350.
Pare avesse un vecchio cavallo bolso e spelacchiato el caval de gonela. Un giorno il Duca, per fargli uno scherzo fece tagliare la coda alla povera bestia, per cui i cortigiani ne prendevano in giro il padrone.
Allora Gonella per rendere la pariglia tagliò il labbro di sopra ai cavalli del Duca e li portò in giro per la piazza dietro al suo cavallo scodato.
Il
duca inferocito condannò a morte il suo buffone, ma il giorno dell’esecuzione
poiché gli dispiaceva perderlo ordinò che invece di calargli sul collo la
scure lo si inondasse con una brocca d’acqua fredda. Ma l’effetto
dell’acqua gelida fu così spaventoso che il poveraccio morì davvero…
Questo raccontano.
A Venezia nella biblioteca Marciana
(classe VII. Codice 839) si trova scritto che un ramo della famiglia Gonella
proveniva da Cremona ed il suo capostipite giunto da tale città fu un chirurgo
famoso: il maestro Pietro, vissuto nel secolo XIV. Da lui discesero i Gonella
che fabbricarono molte case in contrada S. Geremia in Cannaregio. Nel corso del
1500 i discendenti ottennero di essere approvati come cittadini originari.
Tra questi veneziani compare anche un cattivissimo: Giovanni, bandito dalla città per aver percosso il suocero però perdonato dopo un mese (!!!) per aver fatto pace con l’offeso. Qualche anno dopo lo stesso personaggio fu di nuovo cacciato per aver tolto un occhio alla sorella con un pugno e gettato l’occhio stesso nel fuoco!
Dopo
un po’d’esilio fu comunque di nuovo perdonato. Il tipaccio doveva essere
molto importante perché la
Serenissima passasse sopra a certe ... cose.
Nel
tempo si impoverirono ma nella muraglia della calle Gonella a S. Giobbe si
scorge ancora l’arma della famiglia: una stella.
Il nostro dottissimo Don Pighi
continua la sua ricerca scova ad esempio un Gonella di Pisa traduttore
dall’inglese dei primi volumi della “Storia e decadenza dell’Impero
Romano“ del Gibon, e tanti altri personaggi onesti e più o meno famosi. Noi
tagliamo corto ed occupiamoci dei nostri concittadini.
Scrive
don Pighi:
Foto di: A. Gonella 1950
Elenca poi minuziosamente i vari discendenti della famiglia che erano nati in paese dal 1800 fin quasi ai suoi tempi.
Nota - documentazione storica di: Romano Gonella
Sintesi a cura di: A.Solati